In questo articolo tratteremo quali tutele e diritti sono attualmente disponibili per le madri lavoratrici.
Affinché le donne possano avviare un progetto familiare senza negarsi nulla e sentendosi pienamente tutelate, devono sapere cosa prevede la legge per conciliare maternità e lavoro.
Normative vigenti:
In seguito vediamo quali e sono e come funzionano le normative legali offerte alle neomamme dipendenti, e in generale, ai neogenitori:
- Sicurezza e salute: I datori di lavoro sono tenuti a rispettare i divieti imposti alle madri lavoratrici, in modo che possano continuare a svolgere le loro mansioni senza danneggiare la propria salute e quella dei loro figli. Questa tutela si applica non solo nel caso di lavori pericolosi e faticosi, ma anche nel caso di lavoro notturno.
Le misure di protezione sono attuate mediante il cambiamento delle mansioni e l’eventuale riassegnazione a un altro lavoro. Se il datore di lavoro non rispetta queste misure di protezione, la pena è l’arresto fino a sei mesi.
- Congedo di maternità: la madre lavoratrice ha un diritto,ma anche obbligo, di astenersi dal lavoro nei 2 mesi precedenti alla data presunta del parto e nei 3 mesi successivi, oppure un 1mese prima del parto e successivamente 4 mesi. La neomamma è tenuta a presentare, entro 30 giorni, il certificato attestante la data del parto.
La legge stabilisce che le lavoratrici hanno diritto ad un’indennità giornaliera pari al 80% della retribuzione per tutto il periodo del congedo.
La neomamma ha diritto all’indennità per astensione per 3 mesi successivi alla data del parto anche nei casi in cui: il bambino sia nato deceduto o subito dopo il parto, ci sia stata un’interruzione di gravidanza dopo il 180esimo giorno di gestazione.
In casi particolari, la donna in gravidanza, ha diritto all’astensione dal lavoro prima del periodo stabilito precedente al parto per i seguenti motivi:
- gravi complicanze della gestazione;
- quando è affetta da una malattia che la gestazione potrebbe aggravare;
- quando le condizioni di lavoro o ambientali sono ritenute da pregiudicare la salute della donna e del bambino.
- Congedo parentale: raffigura l’astensione facoltativa dei genitori per un periodo massimo di 10 mesi nei primi 12 anni di vita del bambino. Può essere richiesto dalla madre e dal padre lavoratore per un periodo continuativo o frazionato non superiore a 6 mesi.
- Permessi di riposo: sono previsti dei periodi di riposo per l’allattamento e in caso di handicap gravi del proprio figlio.
- Congedo per malattia del figlio: i genitori, alternativamente, hanno diritto di astensione dal lavoro, non retribuito, per tutta la durata della malattia del figlio, fino ai suoi 3 anni. Dai 3 agli 8 anni l’astensione è di massimo 5 giorni l’anno.
- Assegno di maternità dello Stato: equivale ad una prestazione previdenziale a carico dello stato. L’importo è valutato ogni anno sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. La domanda deve essere presentata entro i sei mesi dalla nascita del bambino o dall’effettivo ingresso del minore in famiglia in caso di adozione o affidamento. L’istanza deve essere presentata alla sede INPS di competenza in via telematica, attraverso il servizio online, Contact center o patronati.
Essere mamme lavoratrici in Italia:
In Italia si diventa mamma sempre più tardi e molte donne rinunciano alla carriera professionale quando devono scegliere tra il lavoro e gli impegni familiari (il 37% delle donne tra i 25 e i 49 anni con almeno un figlio è inattivo, una percentuale che aumenta con il numero di figli, raggiungendo il 52,5% delle donne con tre o più figli).
Dalle mille testimonianze raccolte tramite programmi del paese, molte donne in Italia, una volta rimaste incinte, hanno subito discriminazioni sul lavoro, oppure fanno fatica, insieme ai neopapà, ad usufruire dei diritti e delle tutele previste.
Purtroppo, tutt’oggi, c’è ancora molta strada da fare per far sì che le mamme e i papà possano iniziare il progetto di una famiglia, senza dover rinunciare a nulla e sentendosi tutelati e rispettati.